Tumore del retto: resezione per via laparoscopica versus laparotomia


Le procedure per via laparoscopica sono generalmente considerate mostrare esiti migliori rispetto alla chirurgia laparotomica.

La resezione rettale per via laparoscopica, a causa dei vincoli anatomici, non può essere migliorata per la limitazione a eseguire una adeguata resezione tumorale.

Lo studio ALaCaRT ( Australasian Laparoscopic Cancer of the Rectum Trial ) aveva come obiettivo quello di determinare se la resezione per via laparoscopica fosse non-inferiore alla procedura laparotomica per il tumore rettale in termini di adeguatezza dei margini di resezione.

Lo studio di fase III, randomizzato, di non-inferiorità, ALaCaRT, è stato effettuato nel periodo 2010-2014, e ha coinvolto 26 chirurghi di 24 Centri in Australia e Nuova Zelanda.
Sono stati randomizzati 475 pazienti con adenocarcinoma rettale T1-T3, a distanza inferiore a 15 cm dal margine anale, a resezione rettale laparotomica ( n=237 ) oppure a resezione rettale per via laparoscopica ( n=238 ).

Endpoint primario era un'insieme di fattori oncologici che indicavano una adeguata resezione chirurgica, con limite di non-inferiorità delta: -8%.

Una resezione era definita ottimale quando rispondeva ai seguenti criteri: a) escissione mesorettale completa totale; b) margine circonferenziale pulito ( maggiore o uguale a 1 mm ), e c) e margine di resezione distale pulito ( maggiore o uguale a 1 mm ).

Una resezione ottimale è stata ottenuta in 194 pazienti ( 82% ) nel gruppo sottoposto a resezione per via laparoscopica e in 208 ( 89% ) di quelli inclusi nel gruppo della chirurgia laparotomica ( differenza di rischio -7.0%, IC 95%: da -12.4 a infinito; p = 0.38, di non-inferiorità ).

Il margine circonferenziale di resezione era pulito in 222 pazienti ( 93% ) nel gruppo di resezione per via laparoscopica e in 228 pazienti ( 97% ) inclusi nel gruppo di chirurgia laparotomica ( differenza di rischio -3.7%, IC 95%: da -7.6 a 0.1; p = 0.06 ), il margine distale era pulito in 236 pazienti ( 99% ) nel primo gruppo e in 234 pazienti ( 99% ) nel secondo ( differenza di rischio -0.4%, IC 95%: da -1.8 a 1.0; p = 0.67 ) e l'escissione mesorettale totale era completa rispettivamente in 206 ( 87% ) e 216 pazienti ( 92% ) con una differenza di rischio di -5.4% ( IC 95%: da -10.9 a 0.2; p = 0.06 ).

Il tasso di conversione dalla chirurgia per via laparoscopica a quella laparotomica era pari al 9%.

Dallo studio è emerso che nei pazienti con tumore rettale T1-T3 non è stata riconosciuta la non-inferiorità di resezione ottimale con la chirurgia per via laparoscopica, rispetto a quella laparotomica.
Anche se la qualità globale della chirurgia era elevata, questi risultati non forniscono sufficiente evidenza per un uso routinario della resezione per via laparoscopica. ( Xagena_2015 )

Fonte: JAMA, 2015

Xagena_Medicina_2015