Chemioterapia metronomica: vantaggi del trattamento con piccole dosi di Vinorelbina in pillole 3 volte a settimana versus una sola infusione per endovena ogni 3 settimane


Nel corso del'Annual Meeting ESMO ( Società Europea di Oncologia Medica ) è stato dimostrato che la chemioterapia metronomica può raddoppiare il tempo che intercorre prima che la malattia progredisca nel caso di pazienti con neoplasia polmonare in stato avanzato.
Inoltre, a parità di efficacia con la chemioterapia tradizionale, la chemioterapia metronomica garantisce ai pazienti colpiti da tumore del polmone una migliore qualità di vita grazie a un’ottima tollerabilità.

Con chemioterapia metronomica ci si riferisce alla frequente, talvolta quotidiana, somministrazione di farmaci chemioterapici a dosi significativamente al di sotto della dose massima tollerata ( MDT ), senza interruzioni tra i vari cicli. Con buoni risultati contro diversi tipi di tumori, una bassa tossicità e minore incidenza di effetti collaterali.

Per validare scientificamente questo metodo è stato condotto uno studio randomizzato che ha coinvolto 165 pazienti colpiti da cancro al polmone non-a-piccole cellule, mai trattati prima e non candidabili alla chemioterapia a base di Platino.

Questo approccio ha dimostrato un’efficacia, in termini di sopravvivenza e di controllo della malattia, paragonabile alla chemioterapia standard, riducendo nettamente le reazioni avverse.

A 83 pazienti la chemioterapia ( Vinorelbina ) è stata somministrata in prima linea secondo il dosaggio standard ( una volta a settimana ) e 82 sono stati trattati con lo schema metronomico ( Vinorelbina orale metronomica), dose fissa e frequente ( tre volte a settimana ).
Il secondo gruppo ha raddoppiato l’endpoint primario dello studio, cioè la sopravvivenza libera da progressione senza tossicità importanti ( di grado 4 ), pari a 4 mesi rispetto a 2,2 dello schema standard.

Nello studio sono stati considerati altri parametri: la sopravvivenza libera da progressione mediana, per esempio, è risultata di 4,3 mesi nel braccio sperimentale contro 3,9 mesi della chemioterapia standard.

E' stata inoltre confermata la migliore tollerabilità della metronomica: gli eventi avversi correlati al trattamento sono risultati pari al 61,4% nel braccio sperimentale versus l’84% con chemioterapia standard. Ancor più marcata la differenza negli eventi avversi di natura ematologica: la neutropenia severa, in particolare, si è ridotta dal 52% ( chemioterapia standard ) all’11% ( chemioterapia metronomica ).

L’esposizione costante della neoplasia ai chemioterapici non determina solo una tossicità diretta sulle cellule tumorali, ma anche un effetto sul loro microambiente, perché inibisce l’angiogenesi neoplastica, in altre parole il meccanismo di formazione di nuovi vasi sanguigni, responsabile della crescita tumorale e delle metastasi.
Infine, l’infusione standard porta a un’infiammazione venosa per cui i pazienti sono obbligati a inserire l’apposito port-a-cath ( il dispositivo per l’accesso venoso centrale permanente ).
La soluzione in pillole è più facilmente tollerabile per i malati più anziani o con altre patologie oltre al cancro che riescono a seguire così il trattamento per periodi più lunghi. ( Xagena_2019 )

Fonte: Annual Meeting ESMO ( European Society of Medical Oncology ), 2019

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