Cancro alla mammella HR+ in fase avanzata: Ribociclib come trattamento di prima linea


Ribociclib ( Kisqali ) è un inibitore delle chinasi ciclino-dipendenti 4/6 ( CDK 4/6 ) che induce l’arresto della cellula in fase G1.

Nello studio MONALEESA 2, condotto in 668 pazienti in postmenopausa con carcinoma mammario avanzato HR+/HER2-, la combinazione Ribociclib più Letrozolo [ Femara ] ha evidenziato rispetto a placebo più Letrozolo:

una sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) significativamente più lunga ( non-raggiunta versus 14.7 mesi; hazard ratio, HR = 0.56 );

un tasso di risposte obiettive ( risposte complete [ RC ] + risposte parziali [ RP ] ) significativamente più alto ( 40.7% vs 27.5%; p inferiore a 0.001 );

un tasso di neutropenia grado 3-4 molto rilevante ( 60% vs 1% ), anche se asintomatica nella maggior parte dei casi ( solo l’1.5% delle donne ha infatti presentato neutropenia febbrile ), aumento delle transaminasi nel 6-9% dei casi ( vs 1% del gruppo placebo ) ma asintomatico e reversibile con l’aggiustamento delle dosi.

Questi dati confermano l’ipotesi che l’aggiunta di Ribociclib a Letrozolo può dilazionare la comparsa di resistenza alla terapia endocrina di prima linea.

Lo studio MONALEESA 2 ha arruolato un’alta proporzione di pazienti con malattia endocrino-sensibile ( malattia metastatica de novo nel 34% dei casi; intervallo libero da malattia, DFI superiore a 24 mesi nel 60% delle pazienti ); tuttavia la durata della sopravvivenza libera da progressione è risultata più lunga in tutti i sottogruppi che hanno ricevuto Ribociclib, compresi quelli con o senza metastasi viscerali.

I risultati dello studio MONALEESA 2 sono in linea con quelli riportati dallo studio PALOMA 2 ( Palbociclib più Letrozolo vs placebo più Letrozolo ) sia in termini di sopravvivenza libera da progressione ( 42% di riduzione del rischio proporzionale di progressione o di morte; HR = 0.58 ) che di tossicità.

Lo studio MONALEESA 2 non permetteva alla progressione il crossover dal braccio placebo al braccio Ribociclib e quindi non si hanno dati di efficacia della sequenza Letrozolo più placebo con passaggio a Letrozolo più Ribociclib; questo non permette di comprendere se, in questa popolazione ormonosensibile, l’utilizzo di Ribociclib in seconda linea possa determinare comunque un beneficio analogo.

Nello studio MONALEESA 2 si sono verificate 4 morti durante il trattamento: 3 nel gruppo Ribociclib ed 1 nel gruppo placebo. Una morte improvvisa nel gruppo Ribociclib è risultata associata a ipocaliemia di grado 3 e a un prolungamento del tratto Q-T di grado 2: pertanto le pazienti in trattamento con Ribociclib non devono assumere in modo concomitante farmaci che prolungano il tratto QT. ( Xagena_2016 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2016

Xagena_Medicina_2016