Tumore del polmone non-a-piccole cellule, a due anni Pembrolizumab raddoppia sopravvivenza rispetto alla chemioterapia
Nel corso del World Conference on Lung Cancer ( WCLC ) dell’International Association for the Study of Lung Cancer ( IASLC ) a Yokohama, in Giappone, sono stati presentati i dati di sopravvivenza globale aggiornati dello studio di fase III KEYNOTE-024 che ha valutato Pembrolizumab ( Keytruda ), una terapia anti-PD-1, utilizzato in monoterapia di prima linea nei pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con elevati livelli di PD-L1 ( tumor proportion score, TPS, pari al 50% o valore superiore ).
A due anni, Pembrolizumab, un immunoterapico, ha raddoppiato la sopravvivenza globale mediana, rispetto alla chemioterapia, in questi pazienti.
Lo studio ha arruolato pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule squamoso e non-squamoso, senza alterazioni genetiche tumorali di EGFR o ALK.
E' stato riscontrato, che con ulteriori sei mesi di dati disponibili, i risultati continuano a mostrare una riduzione del rischio di mortalità del 37% con Pembrolizumab, rispetto alla chemioterapia, dopo più di due anni di follow-up mediano.
Inoltre, Pembrolizumab ha raddoppiato la sopravvivenza globale mediana rispetto alla chemioterapia, rispettivamente: 30 mesi versus 14.2 mesi.
Questi dati, che derivano da un follow-up prolungato, confermano l'effetto di Pembrolizumab sulla sopravvivenza globale.
L’attività è anche abbinata a un profilo di ridotta tossicità globale. ( Xagena_2017 )
Fonte: World Conference on Lung Cancer, 2017
Xagena_Medicina_2017