Amivantamab e Lazertinib nei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule EGFR-mutato naïve-al trattamento con delezione dell’esone 19 o mutazione L858R
Nel corso del 2020 Meeting ASCO ( European Society for Medical Oncology ) sono stati presentati i risultati ad interim dello studio CHRYSALIS, che ha valutato Amivantamab, un anticorpo bispecifico per le mutazioni EGFR ( recettore del fattore di crescita epidermico ) e MET ( fattore di transizione epitelio-mesenchimale ), in combinazione con Lazertinib, un inibitore tirosin-chinasico di EGFR ( TK-EGFR ) di terza generazione nel trattamento dei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) EGFR mutato con delezione dell’esone 19 o mutazione L858R.
Lo studio CHRYSALIS ha valutato l'efficacia utilizzando il tasso di risposta globale ( overall response rate - ORR ) secondo i criteri RECIST v1.1 ( criteri di valutazione di risposta nei tumori solidi ), il tasso di beneficio clinico, la durata della risposta e il profilo di sicurezza di Amivantamab e Lazertinib in 91 pazienti trattati con la combinazione con un aumento progressivo della dose e ampliamento delle coorti.
CHRYSALIS è uno studio globale, in aperto, multicentrico che sta valutando la sicurezza, la farmacocinetica e l’efficacia di Amivantamab in pazienti adulti con cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato, sia come monoterapia sia in combinazione con Lazertinib.
La delezione dell’esone 19 e la mutazione L858R sono comuni e rappresentano l’85% di tutte le mutazioni di EGFR nel cancro polmonare non-a-piccole cellule.
Nello studio, i pazienti con tumore NSCLC EGFR-mutato con delezione dell’esone 19 o mutazione L858R, hanno ricevuto la combinazione di Amivantamab per via endovenosa e Lazertinib per via orale.
Lo studio ha arruolato 26 pazienti con un aumento progressivo della dose e ha identificato una dose della combinazione uguale a quella di entrambi i prodotti in monoterapia.
In aggiunta, sono stati arruolati 20 pazienti con tumore NSCLC EGFR-mutato naïve-al-trattamento, per valutare ulteriormente la sicurezza, l’efficacia e la tollerabilità come terapia di prima linea, e 45 pazienti naïve-alla-chemioterapia che avevano presentato una recidiva con Osimertinib, per esaminare la sicurezza e l'efficacia nei casi di resistenza alla terapia.
E' stato osservato un tasso di risposta obiettiva del 100% ( IC 95%; 83 – 100 ) nel gruppo dei 20 pazienti naïve-al-trattamento, che hanno ricevuto la combinazione di Amivantamab e Lazertinib.
Il follow-up mediano e la durata del trattamento era di 7 mesi al momento del cut-off dei dati ( range 4 – 10 ).
Nel gruppo dei 45 pazienti naïve-alla-chemioterapia che avevano presentato una recidiva con Osimertinib, la somministrazione della combinazione ha mostrato un tasso ORR del 36%, con 1 risposta completa e 15 risposte parziali.
Per questi pazienti il tasso di beneficio clinico è stato del 60% ( IC 95%; 44–74 ).
Per i 91 pazienti trattati, la maggior parte degli eventi avversi correlati al trattamento è stata di grado 1-2, mentre quelli di grado pari a 3 si sono presentati con una bassa frequenza e comprendevano eruzione cutanea ( 4% ), ipoalbuminemia ( 2% ), aumento della gamma glutamil-transferasi ( 1% ), iponatriemia ( 1% ), paronichia ( 1% ) e malattia polmonare interstiziale ( 1% ).
Nel 6% dei casi si sono registrati eventi avversi che hanno portato all'interruzione del trattamento.
La reazione correlata all'infusione si è verificata prevalentemente alla prima infusione e non ha influito sul dosaggio della successiva. ( Xagena_2020 )
Fonte: Janssen, 2020
Xagena_Medicina_2020