L'associazione Trebananib e Paclitaxel allunga la sopravvivenza libera da progressione nel carcinoma ovarico


L’aggiunta di Trebananib a Paclitaxel nel carcinoma ovarico, ha migliorato di circa 2 mesi la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), centrando così l’endpoint primario di TRINOVA-1, uno studio di fase III, randomizzato.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata di 7.2 mesi nel braccio trattato con Trebananib più Paclitaxel contro 5.4 mesi nel braccio di controllo, trattato con Paclitaxel più un placebo, differenza che si traduce in una riduzione del 34% del rischio di progressione della malattia o di decesso nel gruppo trattato con il farmaco sperimentale ( hazard ratio, HR=0.66; IC al 95% 0.57-0.77; P inferiore a 0.001 ).

I dati di sopravvivenza globale ( OS ), un endpoint secondario, non sono ancora disponibili e dovrebbero maturare nel 2014.
Anche se inizialmente è stato osservato uno squilibrio iniziale nei decessi a favore del braccio di controllo, in una successiva analisi ad interim prevista dal protocollo, si è riscontrato un trend complessivamente favorevole per Trebananib.

Riguardo alla sicurezza, gli eventi avversi riferiti più frequentemente nel braccio Trebananib sono stati edema localizzato, nausea e alopecia, mentre la percentuale di interruzione della terapia a causa di eventi avversi è stata del 20% nel gruppo Trebananib contro il 7% nel gruppo di controllo.

Lo studio ha riguardato 900 donne con un carcinoma ovarico epiteliale o peritoneale primario o delle tube di Falloppio ricorrente, resistente o solo parzialmente sensibile al Platino.
Le pazienti sono state trattate in un rapporto 1:1 con Trebananib 15 mg/kg per via endovenosa una volta alla settimana più Paclitaxel 80 mg/m2 per via endovenosa una volta alla settimana o con Paclitaxel 80 mg/m2 più un placebo ogni settimana a cicli di 21 giorni.

TRINOVA-1 è il primo dei tre studi pivotal di fase III progettati per valutare la sicurezza e l'efficacia di Trebananib nelle pazienti con carcinoma ovarico.
Gli altri due, già avviati, sono TRINOVA-2 e TRINOVA-3. Il primo sta valutando se Trebananib più Doxorubicina liposomiale pegilata ( PLD ) sia superiore alla sola PLD ( più placebo ) in termini di sopravvivenza libera da progressione nel carcinoma ovarico epiteliale ricorrente, in quello peritoneale primario o in quello delle tube di Falloppio.
TRINOVA-3 sta, invece, valutando Trebananib in combinazione con Paclitaxel e Carboplatino come terapia di prima linea in questi tumori.

Trebananib è un farmaco che agisce inibendo l'asse dell’angiopoietina, coinvolta nell'angiogenesi. In particolare si lega sia all’angiopoietina-1 sia all’angiopoietina a2 ( Ang-1 e Ang-2 ) e inibisce l’interazione di queste proteine con uno dei due recettori, TIE2. Quando si legano a questo recettore, Ang1 e Ang2 mediano effetti diversi: Ang1 stimola la maturazione dei vasi mentre Ang2 favorisce lo sviluppo di nuovi vasi tramite sprouting dei capillari.
Le angiopoietine sono coinvolte anche nella linfoangiogenesi, la formazione di nuovi vasi linfatici, che ha un ruolo chiave nello sviluppo delle metastasi tumorali. ( Xagena_2013 )

Fonte: Amgen, 2013

Xagena_Medicina_2013