Imfinzi per il trattamento del tumore alla vescica, approvato negli Stati Uniti


L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l’anticorpo anti-PD-L1, Durvalumab, anche noto come Imfinzi, per il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato.

Durvalumab è un immunoterapico antitumorale, un anticorpo monoclonale umano che blocca le interazioni tra il ligando della proteina della morte programmata, PD-L1 ( programmed cell death ligand 1 ), e le molecole PD-1 e CD80.

Attualmente i pazienti con un tumore uroteliale della vescica sono sottoposti a un trattamento chemioterapico a base di Platino.
Durvalumab può essere utile nei casi di progressione della malattia durante o dopo una chemioterapia.

Imfinzi potrà essere somministrato come farmaco di prima linea, come neoadiuvante nei pazienti che nonostante la chemioterapia con Cisplatino, vedono il tumore continuare a progredire ma, anche, come adiuvante, dopo l’intervento chirurgico.

Il carcinoma uroteliale è un tumore che si sviluppa nelle cellule del rivestimento della vescica ( urotelio ), ed è il tipo più comune di tumore della vescica ( oltre il 90% dei casi di carcinoma della vescica nel mondo ).
L’adenocarcinoma e il carcinoma squamoso primitivo sono le altre due forme di tumore alla vescica ma con una incidenza limitata.

La sopravvivenza a questi tumori in Italia, dopo 5 anni, raggiunge quasi l’80% dei casi.
E’ importante arrivare il prima possibile alla diagnosi, così una serie di sintomi possono rappresentare un importante campanello di allarme.
Tra questi la presenza di sangue o coaguli nelle urine, svuotamento anomalo della vescica o difficoltà ad urinare.

A essere colpiti sono più gli uomini delle donne: in Italia su 20mila nuovi casi l’anno, 16mila sono maschi. Normalmente dopo i 65 anni.

Il fumo di sigaretta, la dieta di grassi e la predisposizione genetica sono gli elementi che possono favorire l’insorgenza di un tumore alla vescica.
Possono anche incidere alcuni lavori che portano a una esposizione a sostanze particolarmente tossiche ( ammine aromatiche e nitrosamine ) o l’essersi sottoposti a frequenti radiografie nella zona pelvica, o aver preso alcuni farmaci come la Ciclofosfamide. ( Xagena_2017 )

Fonte: AstraZeneca, 2017

Xagena_Medicina_2017