Cancro al polmone non-a-piccole cellule: Amivantamab, un anticorpo bispecifico


Sono stati presentati i risultati dello studio di fase 1 CHRYSALIS, che ha valutato Amivantamab nel trattamento dei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in stadio avanzato con mutazione EGFR dell’esone 20.

Amivantamab è un anticorpo bispecifico per EGFR ( recettore del fattore di crescita epidermico ) e MET, che agisce sulle mutazioni attivanti e di resistenza di EGFR e sulla via di attivazione di MET.

E' stata valutata l'efficacia utilizzando il tasso di risposta globale ( ORR ) secondo i criteri RECIST v1.1 ( criteri di valutazione di risposta nei tumori solidi ), la durata della risposta e il profilo di sicurezza di Amivantamab.

CHRYSALIS è il primo studio sull’uomo, in aperto, multi- coorte, multicentrico che ha valutato la sicurezza, la farmacocinetica e l’efficacia di Amivantamab nei pazienti adulti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato, sia come monoterapia sia in combinazione con Lazertinib, un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR ( TKI-EGFR ) di terza generazione.

50 pazienti con tumore NSCLC con mutazione EGFR dell’esone 20, hanno ricevuto la dose raccomandata di fase 2 ( RP2D ) di Amivantamab.
Tra questi 50 pazienti, 39 erano valutabili per la risposta con 13 distinte mutazioni identificate.

Il tasso di risposta globale è stato del 36% ( IC 95%, 21–53 ) in tutti i pazienti valutabili e del 41% ( IC 95%, 24–61 ) nei 29 pazienti valutabili precedentemente trattati con chemioterapia a base di Platino.
Inoltre, la durata mediana della risposta per tutti i pazienti valutabili è stata di 10 mesi e di 7 mesi per quelli precedentemente trattati con chemioterapia a base di Platino.

La mediana di sopravvivenza libera da progressione ( mPFS ) è stata pari a 8.3 mesi ( IC 95%, 3.0-14.8 ) per tutti i pazienti valutabili e di 8.6 mesi ( IC 95%, 3.7-14.8 ) per i pazienti precedentemente trattati con chemioterapia a base di Platino.

Il tasso di beneficio clinico ( risposta parziale o superiore o stabilità di malattia per almeno 12 settimane ) è stato pari al 67% ( IC 95%, 50–81 ) per tutti i pazienti valutabili e del 72% ( IC 95%, 53-87 ) per i pazienti precedentemente trattati con chemioterapia a base di Platino.
Sono state osservate risposte sia nei pazienti naïve, sia in quelli precedentemente trattati con chemioterapia a base di Platino.
Le risposte tumorali sono state osservate più frequentemente alla prima rivalutazione della malattia dopo l'inizio della terapia.

I pazienti con tumore NSCLC con mutazione EGFR dell'esone 20 presentano una forma di malattia generalmente resistente ai trattamenti con inibitori tirosin-chinasici di EGFR attualmente approvati e hanno, quindi, una prognosi peggiore rispetto ai pazienti con mutazioni EGFR più comuni ( delezione dell’esone 19 / sostituzione L858R ).
Attualmente, non esistono terapie specifiche approvate per questa forma di tumore del polmone non-a-piccole cellule e la sopravvivenza complessiva mediana stimata per i pazienti che ne sono colpiti è di 16 mesi. ( Xagena_2020 )

Fonte: ASCO Virtual Meeting, 2020

Xagena_Medicina_2020