Melanoma avanzato: la combinazione Epacadostat e Pembrolizumab aumenta la durata della risposta


Sono stati presentati i dati aggiornati dello studio clinico ECHO-202 ( KEYNOTE-037 ) di fase 1-2, attualmente in corso, per la valutazione di Epacadostat, un inibitore enzimatico IDO1 selettivo, in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ), una terapia anti-PD-1, nei pazienti con melanoma avanzato.

Per tutti i pazienti con melanoma avanzato, inclusi sia quelli naïve al trattamento, sia quelli già trattati in precedenza, i dati hanno dimostrato un tasso di risposta globale ( ORR ) del 56% ( n=35/63 ) per la terapia a base di Epacadostat e Pembrolizumab in combinazione; la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana è stata di 12.4 mesi, con tassi PFS del 65% a sei mesi, del 52% a 12 mesi e del 49% a 18 mesi.

I risultati sono stati generalmente uniformi tra i diversi programmi sul dosaggio di Epacadostat in combinazione con Pembrolizumab, incluso Epacadostat 100 mg BID; la posologia di Epacadostat è attualmente esaminata nello studio clinico ECHO-301 di fase 3.

I dati aggiornati dello studio clinico ECHO-202 supportano i risultati pubblicati in precedenza e continuano a indicare che la nuova combinazione immunoterapica a base di Epacadostat in combinazione con Pembrolizumab presenta il potenziale per offrire un profilo di efficacia e sicurezza favorevole per il trattamento dei pazienti affetti da melanoma avanzato.
La combinazione immunoterapica ha prodotto tassi di risposta più elevati e una migliore sopravvivenza libera da progressione, rispetto ai risultati previsti per il solo Pembrolizumab, ma senza problemi in tema di sicurezza.

I dati presentati all'ESMO ( aggiornati al 9 giugno 2017 ) hanno mostrato un tasso di risposta obiettiva ( ORR ) del 56% tra tutti i pazienti affetti da melanoma avanzato trattati con la combinazione di Epacadostat e Pembrolizumab, con una risposta completa ( CR ) in 9 pazienti ( 14% ), una risposta parziale ( PR ) in 26 pazienti ( 41% ) e malattia stabile ( SD ) in 10 pazienti ( 16% ).
I dati hanno inoltre dimostrato un tasso di controllo della malattia ( DCR ) pari al 71% ( n=45/63 ). Delle 35 risposte al trattamento, 30 erano in corso durante le analisi; la durata mediana della risposta è stata di 45 settimane ( range: da 1+ a 121+ ).

Gli eventi avversi correlati agli eventi ( TRAE ) più comuni ( 10% o superiore ) di ogni grado sono stati: rash ( 46% ), affaticamento ( 43% ), prurito ( 29% ) e artralgia ( 17% ).
I TRAE di grado 3 o superiore sono stati osservati nel 20% dei pazienti; i più comuni sono stati aumento di lipasi ( 6% ) e rash ( 5% ).

Quattro pazienti ( 6% ) hanno interrotto il trattamento a seguito di TRAE.

Non si sono verificati decessi correlati al trattamento.

Lo studio clinico ECHO-202 ha valutato la sicurezza e l'efficacia di Epacadostat, l'inibitore selettivo di IDO1, in combinazione con Pembrolizumab.
Da questo studio clinico sono stati esclusi i pazienti precedentemente trattati con terapie anti-PD-1 o anti-CTLA-4.
È stato completato l'arruolamento per le parti dello studio clinico relative all'aumento del dosaggio della fase 1 ( Epacadostat 25, 50, 100 mg BID + Pembrolizumab 2 mg/kg IV Q3W ed Epacadostat 300 mg BID + Pembrolizumab 200 mg IV Q3W ) e all'espansione della dose della fase 1 ( Epacadostat 50, 100 e 300 mg BID + Pembrolizumab 200 mg IV Q3W ).

Obiettivo del Programma di studi clinici ECHO è quello di valutare l'efficacia e la sicurezza di Epacadostat come componente essenziale della terapia combinata in oncologia.
Gli studi clinici di fase 1 e 2 attualmente in corso che valutano Epacadostat in combinazione con gli inibitori di PD-1 e PD-L1 in una vasta tipologia di tumori solidi, oltre che di neoplasie ematologiche.

Gli effetti immunosoppressivi dell’attività enzimatica dell’indoleamina 2.3-diossigenasi 1 ( IDO1 ) sul microambiente del tumore aiutano le cellule cancerogene a evadere l’immunosorveglianza.
Epacadostat è un inibitore orale selettivo, molto potente, dell’enzima IDO1.
In studi a braccio singolo, la combinazione di Epacadostat e di inibitori immuni dei checkpoint immunitari ha mostrato validità in pazienti con melanoma metastatico o non-sottoponibile a resezione, carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, carcinoma delle cellule renali, carcinoma a cellule squamose della testa e del collo e tumore della vescica.
In questi studi, Epacadostat in combinazione con l’inibitore anti-CTLA-4 Ipilimumab o con gli inibitori anti-PD-1 Pembrolizumab o Nivolumab ha migliorato i tassi di risposta quando confrontato con studi di inibitori del checkpoint immunitario utilizzati non in combinazione. ( Xagena_2017

Fonte: Incyte, 2017

Xagena_Medicina_2017